Le poesie


Scuole Secondarie di Primo Grado - I anno

L'ALBA

Al mattino arriva l'alba
Con la sua rosea veste sembra una principessa
Ornata di rose
Che canta con la voce di un usignolo
Lieto dell'arrivo della primavera
Con il suo pennello d'oro dipinge il cielo di rosa
E stende il suo velo azzurro sulla silenziosa terra.

Con un leggero sussurro sveglia i giardini,
sorridente abbraccia i fiori,
i delicati fiori dalle variopinte corolle
che si schiudono e ridono come il vento radiosi.

Poi, con le sue candide ali di farfalla
Vola danzando sopra il ruscello
Che s'illumina, scroscia, mormora
Si tinge di rosa e d'azzurro.

L'alba innalza un canto maestoso e forte
E sorge il sole possente, splendido, caldo
Che accarezza il villaggio con i suoi raggi caldi.
L'alba sorride, il sole sorride
L'alba sorride e, lentamente, scompare
Per lasciar posto al sole, rubino splendente

1° classificato
SUSANNA FELCHER

Via M. L. King, 29 - Jesi (AN)
Scuola Secondaria di Primo Grado Lorenzini Jesi (AN)

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CARILLONS

Una ballerina che gira, gira, gira sulle sue scarpette rosa.

Mary seduta sul suo letto con il viso tra le mani.
Ha i capelli in disordine, la gonna marrone sporca e ma stirata, la maglia viola messa al contrario.

Un orsetto sorridente che gira sulle note di una dolce canzone.

Mary che piange, piange forte.
Oramai le sue piccole mani sono bagnate della sua grande sofferenza.

Un principe e una principessa che girano, guardandosi negli occhi.

Mary che non capisce perché sia dovuto succedere.
Non capisce perché a lei, così dolce, sensibile e delicata come una rosa senza spine.

Un piccolo fiorellino blu che gira sulle note di una canzone malinconica.

Mary che assaggia le lacrime amare.
Lacrime dal sapore di tradimento e di sconforto.

Una bianca colomba che gira e che cerca di prendere il volo.

Mary al centro di un lungo cerchio di carillons.
Non sa più cosa fare, dove andare, con chi sfogarsi, non sa più nulla, oramai.

Il sole e la luna che girano vicini sulle note di una ninnananna dolcissima.

Mary che vorrebbe urlare la sua disperazione al mondo intero, ma le parole le muoiono in gola;
mandare al diavolo il buonsenso, per una volta; dire ciò che pensa.

Una bella sirena che gira sul suo scoglio mentre canta.

Mary che vorrebbe scappare dal suo dolore.
Vorrebbe tornare indietro nel tempo, ma non può.

Un'ape indifesa che gira su sé stessa sulle romantiche note di una canzone.

Mary che è sola, senza più qualcuno accanto.
Circondata dalle musiche di tanti carillons, che un tempo le infondevano gioia ed ora non più.
Tante musiche che si confondono tra di loro, ma alla ragazza non importa.

Tanti carillons testimoni di un tradimento.

Tanti carillons che, una volta, smettono di girare.

La ballerina ha finito il suo spettacolo.
L'orsetto sorridente smette di girare.
Il principe e la principessa hanno chiuso le danze con un dolce bacio.
Il piccolo fiore smette di girare.
La bianca colomba rimane ferma perché non riesce a spiccare il volo.
Il sole e la luna smettono di girare.
La bella sirena ha finito il suo canto e rimane silenziosa nel suo scoglio.
L'ape indifesa smette di girare.

In silenzio. Mary alza lentamente la testa.

2° Classificato e premio speciale del Presidente di giuria
PARLAPIANO FRANCESCA

Scuola Secondaria di Primo Grado G. Pascoli Benevento

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Montagna

La montagna, ricca di abeti e pini
È attraversata da un sentiero,
che si inoltra nel verde profondo
scomparendo nell'oscurità.

Gli animali, impauriti,
si rifugiano nelle loro tane.
Al caldo e al sicuro, aspettando il prossimo mattino.

Un ruscello in lontananza,
scorre sui sassi, e sfocia in una piccola cascata
che forma un laghetto.

Il tetro colore nero della sera
Mi fa rabbrividire
Ma penso subito al sereno mattino,
e una nuova luce, chiamata Speranza, si accende
nel mio cuore.

3° classificato
MICHELE VALERIO

Scuola Secondaria di Primo Grado Lorenzini Jesi (AN)

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Scuole Secondarie di I grado - II anno

Offrire te

Quando dai l'addio al mondo
E' ridare linfa a un albero morente
E' restituire il canto ad un usignolo
E' ridipingere di blu il cielo e il mare
E' disegnare i colori dell'arcobaleno
E' costruire ali per spiccare il volo
E' far udire note a chi vive nel silenzio
E' dare luce ad occhi persi dentro il buio
E' sentire il calore di un abbraccio forte
E' riscoprire il profumo di rose in un giardino
E' ritrovare un sogno svanito ormai nel tempo
E' regalare gioia senza nulla in cambio
E' offrire vita a un fratello sconosciuto.

1° classificato
GABRIEL NATOLI

Scuola Secondaria di Primo Grado di Mangone Cosenza

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MATTINO D'ESTATE

Luce,
ogni filo
ogni stelo
riflette.

Solo il frinire
di mille
e mille cicale
rompe la quiete.

I campi arsi
ai bordi della via
maturano in silenzio.

Sotto il sole,
in infiniti lumi
che brillano lontano,
il mare,
una barca solitaria
solca
lo specchio del cielo.

L'oro dell'acqua
riluce folle
e imperla le onde.

Il vento
increspa le spighe,
e mare
e terra
sono tutt'uno.

2° classificato
GIOVANNI LUZI

Scuola Secondaria di Primo Grado Lorenzini Jesi (AN)

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La guerra

La guerra è l'acqua che spegne il fuoco della vita,
è la malinconia di un'alba infinita,
è la paura, il rumore di spari,
paura di ciò che è successo ieri.
La guerra è crudele e rovina una vita felice,
dolore e angoscia è ciò che porta e ciò che dice,
è il terrore, la sofferenza nel mondo,
è ciò che interrompe un allegro girotondo,
è ciò che separa le persone, un cielo senza stelle,
è la crudele sorte del mondo che il destino volle.
La guerra è inutile, provoca solo dolore,
è la tristezza, è un mondo senza colore.
La guerra è una bomba che esplode e tutto ciò che ha attorno rovina
E fra tutte le pene della terra è regina.
La guerra sono le lacrime della luna, i singhiozzi della terra,
è come un ladro: porta via tutto ciò che afferra,
è la lettera di un lutto, un triste funerale,
è un sapore amaro, del dolore la cattedrale.
La guerra è del gregge felice la pecora nera,
la pace è solo il ricordo di una passata era.
La guerra sono le urla disperate e i corpi senza vita,
la guerra è una condanna forse infinita,
la guerra è il rosso intenso del sangue, è un pianto di lacrime sole,
è la paura in occhi smarriti, un lamento di crude parole.
Che la guerra finisca è il sogno nascosto di ogni bambino,
la preghiera muta di ogni sera stellata,
la guerra è il fiore della distruzione, è la tristezza in ogni cuore celata.
La guerra sono le fiamme che bruciano ogni stanza,
la terra ha ormai rotto il suo cuore di cristallo senza speranza.
La terra ci ha mandato una muta preghiera perché questa atroce guerra finisca,
ma è la preghiera di tutti che sia solo un incubo e il giorno dopo svanisca.
Ma la guerra è reale e non si può fermare,
è il pianto di ogni bambino, un vuoto che non si può colmare,
è una pena da scontare che forse un giorno finirà,
è una vana speranza, una vera atrocità,
è un incubo reale, strumento di dolore,
che noi attendiamo finisca con la speranza nel cuore.

3° classificato
SARA PRETI

Istituto Comprensivo Poggio Rusco (MN)

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Scuole Secondarie di I grado - III anno

PAROLE NEL VENTO

Un freddo giorno d'inverno,
corre monotono come sempre.

Tanti uomini vivon sereni
Ignorando i dolori lontani.

Persone sole, dentro un Lager,
nascoste al mondo,
aspettando la morte.

Il loro pensiero continua a parlare,
dice ad ogni uomo
di non dimenticare.

Fumi lontani trasportano anime,
un viaggio senza fine
verso mete inesplorate,
note solo alle profondità del cuore.

Grandi ricordi attraversano il cielo,
angeli innocenti che voglion parlare,
per aiutarci a non dimenticare.

Aprite il cuore,
lasciate entrare,
quella voce lontana
costretta troppo presto a volare.

1° classificato
LUIGI CUSEO

Istituto Comprensivo Mons. Caselle Rapolla (PT)

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UN MARE DI…"

Mi rispecchio nel mare
E guardo dentro di me
Quello che è stato, quello che è,
quello che ho ancora da fare…
Mentre fisso la schiuma distratto
Si addensano mille cose da pensare…
C'è chi di sogni ha un mare,
sia saggio sia un po' matto.

Io scrivo sui miei fogli
Solo un mare di pensieri
A volte un po' stranieri,
marea che sale sugli scogli:
si infrangono e muoiono come niente,
sguazzano in questo mare che non muore
le sottili increspature del mio umore,
i bizzarri pesci della mente.

Non riesco a trovare un punto chiaro,
un approdo, un porto o un faro,
mentre l'anima travolgono le onde
e sulla rotta non s'incontrano sponde.
Ma la fiducia dei sogni può aiutare
a superare gli incubi, a domare
Paure, ostacoli, sassi appuntiti,
bufere, venti imbizzarriti
A cui la vita mi sottoporrà
per mettermi alla prova.
Cerco all'orizzonte la linea retta della serenità:
che sensazione nuova,
un trampolino, un ponte…

Il tramonto sta per calare
Rivedo tutto il mio fantasticare,
poi mi volto, decido di cercare
tra la nebbia ancora un poco…
la confusione del cuore è solo un gioco,
uno scherzo dell'azzurro mare.

2° classificato
GIUSEPPE VENUTO

Istituto Comprensivo Villa franca Tirrena (ME)

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A MIA NONNA

Il mio gabbiano è volato via.
Il suo stanco tempo
scandito da brevi e lenti voli diurni è finito.

Seduto sulla bricola,
le piccole zampe piegate sotto le ali
a cercare un po' di calore,
gli occhi socchiusi
a guardare un orizzonte indefinito.

I pochi saluti dei naviganti di passaggio.
Lo sbattere incessante delle onde
così caro un tempo ora noiso e quasi assordante.

E all'alba aspettare il tramonto.
E nella notte aspettare un'alba che sembra non arrivare mai.

Il io gabbiano è volato via
ha raccolto tutte le sue forze e
si è librato alto nel cielo
In silenzio.
E' scomparso piano piano
bianco e maestoso
fra la nebbia di un freddo mattino di novembre.

3° classificato
MARCO RIZZO

Scuola Secondaria di Primo Grado Lancenigo di Villorba (TV)

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Premio Speciale per la poesia più musicale

LA MUSICA NEL CUORE

Mille campanelli suonano nella notte,
come creature sfuggenti di un rimbombo del tuono.

Il mio sussurro nascosto nel frastuono
addormenta i rumori della casa,
boato lontano che cade nel mondo.

Le voci, velo infinito, si dissolvono, nel pensiero riflesso.

L'attesa inonda le vallate,
tono acuto di una goccia fremente.

Grondanti, scuotono lo scricchiolio di una melodia.

L'armonia del tuo violino,
triste suono di canto perfetto.

L'udito, lento, ode dissolversi lo sfrigolio,
assorbito dalla freddo eco della tua voce.

Le parole fuggono dal basso delle scale,
rumori morbidi di una battuta infinita.

3° classificato
STEFANO SGUINZO

Scuola Secondaria di Primo Grado Ernesto Breda Sesto San Giovanni (MI)

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